La Sardegna, terra antica, ogni mese onora la sua storia e le sue tradizioni con coinvolgenti sagre o toccanti feste popolari, da un capo all’altro dell’isola. Si celebra, in un’esplosione di colori, aromi e sapori la vita di tutti i giorni con riti propiziatori per un buon raccolto o per fermare le epidemie.
Gennaio
Tra gli appuntamenti del mese di gennaio spicca la festa in onore di Sant’Antonio Abate. Cerimonie che si contano nella maggior parte dei paesi sardi tra il 16 e il 17 del mese di gennaio. Fra le sagre di maggior richiamo popolare e turistico figurano quella di Laconi (NU) e Macomer (NU). Da anni, ormai, nel piccolo centro del Sarcidano si rinnova un’antica tradizione in cui, ancora oggi, si miscelano sapientemente il sacro e il profano. Se da un lato la venerazione per la figura del santo eremita è molto viva, lo stesso può dirsi per gli altri aspetti di questa festa. A partire dalla preparazione di un grande falò nei pressi dell’omonima chiesetta, per arrivare ai dolci tipici come su pan’ e saba, pan di sapa. A Macomer (NU) la festa in onore di Sant’Antonio è addirittura una delle principali del territorio. L’usanza, ancora oggi praticata di accendere il falò fatto da grossi tronchi, detti is tuvas, è uno di quegli elementi etnologici fusi nel corso dei secoli con i riti imposti dalla religione cristiana. Non si discostano più di tanto i festeggiamenti per San Sebastiano a sua volta venerato in numerosi paesi , il giorno 20 di gennaio, come a Seui (NU), Torralba (SS), Villasalto (CA) e Birori (NU). Al martire romano sono dedicati grandi festeggiamenti, soprattutto, nei centri dove è stato scelto come patrono della comunità. è il caso di Ussana (CA) e Guamaggiore (CA) dove, ogni anno, si rinnovano antichi riti. Con il santo, che la tradizione vuole legato ad una piantina di arance, festeggiato anche in questo caso con un grande falò, una sorta di devozione verso il fuoco in ossequio ai riti ancestrali della Sardegna. Non mancano comunque, anche gli appuntamenti con le produzioni dolciarie tipiche. La carrellata con le feste di gennaio si chiude a Simaxis (OR), paesino della provincia di Oristano, dove è ancora forte la devozione verso San Simmaco Papa, pontefice nato in terra sarda.
Febbraio
Il Carnevale è una festa dalle radici molto antiche, che vede in tutta l’isola un susseguirsi di festeggiamenti legati a cerimonie e riti a metà tra culto pagano e religioso. In linea generale si può dire che la ricorrenza viene celebrata con colorati cortei di maschere e carri allegorici, canti e danze seguiti dalla degustazione di prodotti gastronomici tipici. Proprio in questo periodo le strade vengono inondate di profumi invitanti, sono quelli dei dolci del carnevale, che vengono spesso consumati in piazza tra risate, scherzi e balli. A Cagliari la tradizione impone che la Ratantira ovvero la sfilata di maschere e di carri allegorici per i quartieri storici, al ritmo della grancassa e di strumenti musicali rumorosi, si concluda con il rogo del Re Cancioffali, pupazzo di cartapesta e stracci. In molte case e nelle pasticcerie della città vengono preparate le zippulas, morbide frittelle di impasto lievitato. Carnevale anche a Carbonia (CA) ed Iglesias (CA). Sempre a febbraio, in concomitanza con i festeggiamenti in onore di San Biagio, protettore della gola, si preparano deliziosi biscotti chiamati pistoccheddus, nel cui impasto è presente il miele. Ma è nella provincia di Nuoro che si possono ammirare le manifestazioni più singolari. In particolare a Mamoiada (NU) sfilano le malinconiche maschere di legno dei mamuthones che rappresentano i vinti caduti in schiavitù, seguiti dagli otto issohadores, i vincitori che indossano il costume tradizionale dai colori vivaci e tengono in mano sa soca, la fune con la quale cercano di immobilizzare qualche spettatore. A Orotelli (NU) sfilano i sos thurpos, maschere rappresentanti i ciechi, che mimano momenti di vita contadina. A Ottana (NU) le figure dei merdules, maschere dai tratti umani e sos boes, dalle sembianze animalesche si muovono al ritmo della danza battendo una chiave metallica su un piatto di rame detto s’afuente, piattino per le elemosine. A Mamoiada (NU), inoltre, si consumano nelle strade i piatti di fave lesse con lardo accompagnati da dolci tipici e vino locale. A Ovodda (NU), il mercoledì delle Ceneri ha luogo il processo, la condanna e il rogo del Don Conte. Tra le manifestazioni più famose c’è la suggestiva Sartiglia di Oristano, festa antica nella quale si intrecciano riti ancestrali legati ai presagi di fertilità della terra e un torneo equestre di origine spagnola. Anche a Scano Montiferru (OR) e a Sedilo (OR) sono previste gare d’abilità, mentre a San Vero Milis (OR), la domenica successiva al martedì grasso, si svolgono delle competizioni dove cavalieri armati di bastoni devono colpire le pentole di coccio sospese sopra il percorso. A Ghilarza (OR), negli stessi giorni, si tiene su carrudzu e s’antiga, suggestiva sfilata con costumi tipici e danze tradizionali, mentre a Paulilatino (OR) si svolgono gare di abilità equestre. Se a Samugheo (OR) sfilano sos samutzones, maschere realizzate con il sughero e vestite di pelli di capra e pecora, a Santulussurgiu (OR) durante la domenica, il lunedì e il martedì grasso si possono ammirare le corse della carrela e’nanti, con cavalieri mascherati che si lanciano in velocità lungo pericolose strade in discesa. Nel sassarese è noto il carnevale timpiesu che si tiene a Tempio Pausania (SS), dove ai tradizionali cortei, alle sfilate e al rogo di Re Giorgio si aggiunge la distribuzione lungo le strade di fragranti frittelle insaporite con il miele chiamate frisgjioli longhi, accompagnate dal vino vermentino. A Perfugas (SS) il giovedì grasso i festeggiamenti per il carnevale si concludono con la distribuzione di un piatto di fave lesse a tutti i partecipanti, mentre a Bulzi (SS)e a Pattada (SS), il sabato e la domenica successivi al martedì grasso, consuetudine vuole, che a tutti gli abitanti del paese e ai visitatori si offra un abbondante pranzo nella piazza principale.
Marzo
I solenni riti pasquali a Calasetta (CA) e Iglesias (CA) si svolgono con forti influenze spagnole. A Sant’Antioco (CA), al Santo omonimo e protettore, si dedica una sagra di grande importanza 15 giorni dopo Pasqua. E se ad Alghero (SS) il venerdì Santo rappresenta l'apice della religiosità dolorosa, Lunissanti a Castelsardo (SS), resta un rito assolutamente unico, intanto per la collocazione, il lunedì che apre la settimana santa, e poi per la suggestiva atmosfera dei vicoli del castello illuminati da un'infinità di piccole fiaccole e percorsi dalla processione dei membri delle confraternite, vestiti di bianco e incappucciati. La seconda settimana di marzo, Uri (SS), ospita la sagra del carciofo, durante la quale si possono degustare vari piatti a base di carciofi. A marzo, sagra del Carciofo anche a Giba (CA), mentre Portoscuso(CA) celebra la sagra del riccio. Il 16 marzo San Vero Milis (OR) è animata dalla "cursa de sa loriga", suggestiva manifestazione di abilità equestre e corse a pariglia. A Boroneddu (OR), il 17 marzo, si svolge la sagra degli asparagi.
Aprile
Sagra del torrone a Tonara (NU), durante la quale è possibile assaggiare il mitico torrone di Tonara e assistere ai balli sardi e all'esibizione de sos mamuthones e issohadores di Mamoiada. Muravera (CA), paese situato a 50 chilometri da Cagliari, celebra, la prima domenica di aprile, la sagra degli agrumi, che si svolge attraverso una lunga sfilata in costume, momento centrale della manifestazione. Lungo la via principale del paese potrete assistere ad un corteo folcloristico di costumi tradizionali, provenienti da varie parti dell'isola, e di coloratissime etnottraccas, grandi carri trainati da trattori sui quali sono ricostruiti paesaggi tipici e scene di vita nei campi o nelle botteghe. Sopra i carri vengono allestite le scenografie con l'utilizzo delle cosiddette masserizie, i complementi d'arredo e gli strumenti impiegati nelle diverse mansioni quotidiane. Tra le scene lavorative più curate dal punto di vista coreografico, potrete ammirare la vita in campagna, caratterizzata da un orto con la casa in mattoni crudi, fango e paglia, il lavaggio dei panni al fiume, la dote, la tessitura al telaio e la lavorazione delle pelli. Seguono le maschere caratteristiche della Sardegna, merdules, mamuthones, i tamburini della Sartiglia, issohadores e tanti altri costumi sardi. Tra il colore delle arance, le brillanti cromie e gli splendidi ornamenti dei costumi, un lunghissimo corteo, percorrendo il viale principale del paese, passa in mezzo alle numerose bancarelle che espongono i prodotti artigianali fino alla piazza principale e, al termine della sfilata, tutti corrono all'assalto dei carri ricolmi di agrumi. A fine aprile Sini (OR) festeggia la sagra de su pani saba, tipico dolce della zona. Oltre alla degustazione del dolce a base di sapa, mandorle e uva passa, si potrà assistere ad interessanti manifestazioni folkloristiche. Le manifestazioni primaverili più importanti a Cagliari iniziano nel mese di Aprile, un mese dedicato sostanzialmente alle ricorrenze religiose. In onore della settimana santa, il venerdì è organizzata dalla Confraternita della Solitudine, nel quartiere di Villanova, la processione del Cristo morto, mentre il Sabato nella chiesa del Santissimo Crocifisso, si celebra s’iscravamentu, la deposizione di Gesù dalla Croce. Emozionante anche s’incontru, l’incontro della Vergine col Figlio, ricordato solennemente nei tre quartieri della Marina, di Stampace e di Villanova, la mattina della Domenica di Pasqua.
Maggio
La festa di Cagliari più famosa e vissuta con intensa partecipazione, è Sant’Efisio, festeggiata il 1° maggio con una coloratissima sfilata di costumi provenienti da tutti i paesi della Sardegna. La processione, che vede in prima fila la statua del Santo, è organizzata dall’antichissima confraternita di Sant’Efisio e si snoda dal rione di Stampace al borgo di Pula, distante trenta chilometri dalla città. Il corteo, accompagnato da carri addobbati con ghirlande e ornamenti inneggianti la primavera, viene realizzato ogni anno, con l’intento di evocare sin dal 1657 un voto fatto al santo che aveva liberato la città da un’epidemia. La statua viene portata a Sarroch (CA), dove passa la notte, proseguendo il giorno dopo per Villa San Pietro (CA) e Pula (CA). L’indomani è trasportata a Nora, il luogo dove si pensa che il Santo nel IV secolo a.C. abbia subito il martirio, per poi rientrare a Cagliari il 4 maggio. Il 22 maggio a Sassari si può godere della, assolutamente profana, cavalcata sarda, sfilata di costumi tradizionali che vede rappresentati quasi tutti i gruppi dell'isola, un corteo di tremila persone che sfilano a piedi e a cavallo. In un tripudio di suoni e colori dei costumi, gioielli e fiori che impreziosiscono le traccas, quando la sfilata si scioglie in tarda mattinata, restano le bancarelle che espongono i prodotti tipici dei nostri artigiani, dall'ineguagliabile torrone, ai manufatti in legno, cuoio, rame e quant'altro. Una sfilata in costume che si snoda nelle vie del centro storico cittadino e che prosegue la sera con le corse a cavallo. Non una semplice sfilata, ma un modo di rendere omaggio alla nuova stagione, un vero e proprio inno alla primavera, simboleggiato dai colori e dai profumi della Sardegna. La terza settimana del mese, Villanovafranca (CA) ospita la sagra delle mandorle, durante la quale si possono degustare amarettus, gueffus e papassinas, dolci tipici alle mandorle.
Giugno
Il 13 giugno a Portoscuso (CA) sagra del Tonno e a luglio mostra dell’artigianato. Il mese di giugno è chiamato in molti paesi della Sardegna lampadas, in riferimento ai fuochi che si accendono il 24 in occasione della festeggiatissima sagra di San Giovanni Battista. Tra le ricorrenze religiose più importanti di questo mese ricordiamo quella in onore di Sant’Antonio da Padova, le lunghe processioni con cui si celebrano il giorno di Corpus Domini e una delle feste più sentite in Barbagia dedicata a Nostra Signora dei Martiri, arricchita da una variopinta sfilata in costume. In onore di Santa Barbara, patrona dei minatori, a Villasalto in provincia di Cagliari, viene organizzata ogni anno una famosa sagra, mentre a Orroli (NU) e a Berchidda (SS) è festeggiata Santa Caterina d’Alessandria, secondo usanze tipicamente spagnole. Inoltre, a Gonnosfanadiga (CA), piccolo borgo agricolo ai piedi del Monte Linas, a giugno si ricorda la Madonna della salute. Il 29 giugno è nota in tutta l’Isola la festa in onore dei Santi Pietro e Paolo, particolarmente sentita a Carloforte (CA), dove ogni anno vengono organizzate la spettacolare processione in mare, con fiaccolata notturna in barca, e varie manifestazioni culturali, con cui si festeggia anche la famosa mattanza.
Luglio
Tribulas o Triulas è il nome con cui in diverse zone della Sardegna è chiamato il mese di luglio, attribuito al rito contadino legato alla trebbiatura. Agli appassionati di corse a cavallo consigliamo una visita a Sedilo (OR), dove il 6 e il 7 di luglio si svolge s’ardia in occasione della sagra di San Costantino. I cavalieri scendono lungo un sentiero in pendenza incitando i cavalli a una corsa sfrenata fino a quando arrivano al sagrato della chiesa del santo. Ad Assemini, a soli dieci chilometri da Cagliari, la seconda settimana di luglio si celebra un singolare rito nuziale dove gli sposi vengono incatenati per simboleggiare il legame inscindibile del matrimonio. Il 17 luglio è la volta dell’attesissima sagra delle pesche, organizzata a San Sperate (CA) in contemporanea alla festa del santo patrono. Durante la sagra il paese museo, conosciuto per i suoi variopinti murales e le sculture di Pinuccio Sciola, si anima di spettacoli e manifestazioni folkloristiche; le case, il municipio e i centri culturali sono aperti al pubblico e adibiti ad insoliti spazi espositivi di opere d’arte, artigianato e prodotti locali per una degustazione all’insegna delle grandi pesche sansperatine. In diversi paesi della regione il 20 luglio si festeggia Santa Margherita e il 22 Santa Maddalena, mentre a Gavoi (NU) e a San Pantaleo (SS), l’ultima domenica del mese, i festeggiamenti sono rispettivamente in onore della Madonna d’Itria e San Pantaleo.
Agosto
Mogoro (OR) ospita la famosissima fiera del tappeto e dell’artigianato che propone un’ampia e significativa panoramica dell’artigianato artistico isolano. La sagra del prosciutto è organizzata dalla Pro loco di Talana ogni anno la prima domenica di agosto. I visitatori possono degustare l’inconfondibile prosciutto di Talana accompagnato dal Cannonau di produzione locale. Ad Iglesias (CA) corteo medievale il 13 agosto, con sfilate in costume. A Sassari il 14 agosto, la festa più sentita dai sassaresi, la discesa dei candelieri, durante la quale nove gremi della città, antiche associazioni di arti e mestieri di origine spagnola, percorrono il centro storico trasportando alti candelabri di legno, fino al palazzo civico, dove avviene l’incontro fra i rappresentanti del gremio e il sindaco e i rappresentanti dell'amministrazione comunale. Il 15 è festa Manna anche a Portoscuso (CA): il simulacro della Madonna Dormiente è stato riportato in processione di recente, dopo la scoperta di alcune sue parti ritenute perse, fu sostituita dalla Madonna d’Itria. A Calasetta (CA) sagra del vino, sempre ad agosto. Infine ma non ultima, il 29 agosto la più importante festività religiosa di Nuoro, la sagra del Redentore, celebrata sin dal 1901 a ricordo della posa di una grande statua del Cristo sul Monte Ortobene, che domina la città. Malloreddus alla campidanese, pecora bollita con patate e porchetto arrosto, alla sagra della pecora di Pimentel (CA). Sempre a fine mese, ad Oschiri (SS) si festeggia la sagra della panada, è così possibile assaggiare le panadas, sfoglie di pasta con ripieno di carne o di anguilla.
Settembre
Un tempo considerato dai contadini l’inizio dell’anno nuovo e del lavoro nei campi. Guspini(CA) ospita, la prima settimana del mese, la sagra del miele, dedicata alla degustazione di prodotti tradizionali della zona come il miele, il vino, i dolci. La prima domenica del mese Cabras (OR) ospita la sagra di San Salvatore, durante la quale si svolge la corsa degli scalzi. Centinaia di devoti, scalzi e con un saio bianco coprono un percorso di circa sei chilometri,portando il Santo da Cabras al santuario del villaggio di San Salvatore. La domenica successiva la corsa si ripete verso Cabras. Sagra delle lorighittas e del porchetto a Morgongiori (OR), dove si può assaggiare la pasta tipica locale e il porchetto arrosto. Alla fine del mese ad Olzai (NU) la sagra del fico d’india. Nella piazza del paese è possibile assaggiare i prodotti tipici della gastronomia locale.
Ottobre
Madonna di Buoncammino e l’ottobrata Iglesiente a Iglesias (CA), con varie mostre e manifestazioni ad ottobre.
In autunno, tra le tante manifestazioni legate al mondo agropastorale, è celebrata a Santulussurgiu (OR), ma soprattutto ad Aritzo (NU), la sagra delle Castagne, dove migliaia di visitatori accorrono ad assaggiare castagne, nocciole, torrone e caschettas, i dolci della sposa. Durante la seconda settimana di ottobre a Gesico (CA) si celebra la sagra delle lumache, durante la quale vengono servite cucinate in mille modi, dai più tradizionali ai più fantasiosi: nella fregola sarda, con i cardi di campagna. Tra l’ospitalità della gente, l’assaggio dei loro dolci e l’atmosfera è molto coinvolgente. A fine ottobre Arborea (OR) ospita la sagra della polenta durante la quale si possono degustare, oltre ai vari tipi di polenta, i prodotti tipici locali.
Novembre
La montagna produce è un’animata manifestazione che si svolge a Desulo (NU), tra l’1 e il 4 di novembre e che consiste nell’esposizione di prodotti agroalimentari e artigianali tipici della montagna, mentre scenari di vita quotidiana quali il gioco de sa murra, la gara de istrumpa, rievocano piacevolmente il passato. Il 6 novembre a Turri (CA) e a San Gavino (CA) è organizzata la sagra dello zafferano, e ad Arbus (CA) un’interessante mostra del fungo. L’olio è, con le olive dalle quali si ricava, il protagonista della sagra delle olive che si tiene a Gonnosfanadiga (CA), la seconda settimana di novembre. Diversi spazi espositivi mostrano i tipici prodotti della zona: salumi, formaggi, pane, miele, dolci, zafferano. Tutti questi prodotti sono offerti al pubblico insieme a del buon vino e all'immancabile fetta di civraxiu abbrustolito sul quale viene versato s'ollu nou, cioè l'olio appena spremuto. Mostra dell’argento Il 30 novembre Sant’Andrea Frius (CA), festeggia il suo Santo, per l’occasione vengono allestite le cosiddette traccas, carri addobbati a festa. La fiera il porcino d'oro, organizzata ad Arzana (NU), è un evento enogastronomico e folkloristico, durante il quale i mamuthones di Mamoiada sfilano per le vie del paese. Nella piazza Roma di Arzana si possono ammirare i prodotti dell'artigianato locale e assaggiare le specialità della enogastronomia sarda. L’11 si celebra a Zeddiani (OR) la festa del vino novello e delle fave in onore di San Martino. Nel corso dei festeggiamenti a Zeddiani (OR), si visitano le cantine private per assaggiare appunto il vino nuovo: al migliore è assegnato il trofeo miglior vino nuovo dell’anno simboleggiato da una canna che si espone all’ingresso della casa appendendovi salumi, formaggi e dolci tipici. La sagra delle fave si svolge a Sanluri (CA) durante i festeggiamenti per San Martino. Ogni anno si ripete il rito della processione del Santo al termine della quale si propone la degustazione delle fave, offerte insieme all’immancabile civraxiu, pane tipico di Sanluri. Il 13 a Ozieri (SS) si festeggia Sant’Antioco di Bisarcio nell’antica basilica risalente al 1150, dove si cantano inni in lingua sarda e originali gosos de Sant’Antiogu, mentre a Milis (OR) lo stesso giorno ha luogo la sagra dei vini novelli, nella cornice del monumentale Palazzo Boyl. La Vergine Santissima dello Schiavo è, invece, una festa ricorrente a Carloforte (CA), dove il 15 novembre di ogni anno si svolge la spettacolare processione a mare della Madonna dello Schiavo.
Dicembre
La prima domenica di dicembre ricorre a Siligo (SS) la golosissima sagra delle salsicce. Il 3, 4 e 5 a Gonnosfanadiga (CA) si festeggia la sagra dell’olio d’oliva, mentre a Villacidro (CA), il 4 è dedicato alla sagra della semina a mano e ad Alghero (SS) alla Patrona dei Naviganti, Santa Barbara. Il 6 dicembre la festa in onore di San Nicola viene celebrata a Baunei (NU) e a Muravera (CA). Il 7 a Samassi (CA) è d’obbligo fare una capatina alla sagra del carciofo. Il 13 numerose località della Sardegna festeggiano Santa Lucia, onorata con processioni ed esposizioni di prodotti tipici. Dal 15 al 23 a Cagliari apre i battenti la fiera Natale, mentre a Dolianova (CA), nel corso delle ultime settimane si tiene la sagra Parteolla produce e a Guspini (CA) si svolge sa mesa de is turronis, festa del torrone guspinese. Da non perdere nel periodo natalizio il presepe del pane a Olmedo (SS), realizzato dai maestri artigiani e allestito nella splendida chiesa romanica del XII secolo intitolata a Nostra Signora di Talia.
Eventi
Gennaio
Varie zone del
Centro Sardegna
Maggio
S. Efisio
Cagliari - Pula (CA)
Agosto
Sant'Anna Arresi (CI)
Ottobre
Sagra delle castagne
Aritzo (NU)
Novembre
Sagra dello zafferano
Turri (VS)
Dicembre
Sagra del carciofo
Samassi (VS)
Come arrivare
Aereoplano:
Macchina:
Traghetto:
Treno:
Distanze
Cagliari-Villasimius: 61 km
Villasimius-Bosa: 206 km
Bosa-Torre delle Stelle: 212 km
Bosa-Oristano: 88 km
Torre delle Stelle Cagliari: 46 km
Arzachena-Villa San Pietro: 316 km
Cagliari-Villa San Pietro: 29 km
Arzachena-Sassari: 128 km
Arzachena-Palau: 14 km
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